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Estetica senz'etica | awareness campaign

Il progetto è una campagna di sensibilizzazione, composta da dei manifesti e da un magazine, due elementi che insieme vogliono trasmettere un messaggio preciso: un corpo umano o un frutto esteticamente imperfetti non sono sinonimo di pericoloso o cattivo. In un periodo che vede l’elogio della perfezione in tutti i campi è evidente come persino alla base della sopravvivenza umana, dove “anche l’occhio vuole la sua parte”, ci sia una ricerca della perfezione estetica, come fosse sinonimo di qualità e bontà.

Il progetto, oltre a sensibilizzare allo spreco alimentare relativo ai canoni estetici di frutta e verdura, vuole far porre delle domande alla persona, che tramite una riflessione sulla perfezione/imperfezione del corpo e del frutto può recuperare il rispetto nei confronti della natura e quindi di sé stesso.
Abstract
Il 45% dello spreco alimentare complessivo è caratterizzato dai prodotti ortofrutticoli. Uno dei motivi è la richiesta da parte del mercato di prodotti esteticamente perfetti. Questa selezione innaturale va incontro inevitabilmente alla mancanza di disponibilità di prodotti che possiedono tali caratteristiche, poiché i terreni subiscono sempre più danni a causa del cambiamento climatico. Questi danni sono affiancati ad una modificazione dei prodotti raccolti, che risultano esteticamente imperfetti – come danni superficiali della buccia, colori disomogenei, forme e grandezze non standard.  

Risulta paradossale come, in un periodo in cui si combatte per l’accettazione del corpo in tutte le sue forme e differenze, anche per il cibo che mangiamo siano presenti dei canoni estetici specifici che ne influenzano la scelta da parte del produttore agricolo, del supermercato, del consumatore finale. Siamo, infatti, fermi ad un’estetica astratta del cibo, come se non fosse anch’esso parte della natura.

Estetica è il sentimento che rimanda all’armonia con la natura, e l’etica è quello del rispetto per essa. Come può quindi un’estetica vivere senza etica? Inoltre, l’imperfezione, non è forse una caratteristica intrinseca nel significato stesso di natura?
Analisi
Lo spreco alimentare, nel mondo, si divide in Food Loss (cibo perso in riferimento alle prime fasi della filiera agroalimentare) e Food Waste (cibo sprecato in riferimento ai processi di trasformazione, distribuzione, consumo). 

Secondo le Nazioni Unite, lo spreco alimentare ha interessato il 17% del cibo disponibile al consumo nel mondo. Dell’intera produzione alimentare, il 33% di questo cibo non viene consumato. Oltre ad avere un impatto economico e sociale, gli scarti alimentari hanno un impatto devastante anche sull’ambiente: da soli, generano fino al 10% delle emissioni globali di gas serra.

Si tratta di un triplice spreco, in quanto si perde l'energia
> contenuta nell’alimento in sè;
> utilizzata nel processo produttivo dello stesso
> necessaria per lo smaltimento degli alimenti divenuti, impropriamente, rifiuti. 

Queste emissioni in eccesso vanno poi a contribuire ai cambiamenti climatici, che a loro volta minano la qualità e la sicurezza dei raccolti, ed inevitabilmente questo ciclo si ripete.
Obiettivi
L'obiettivo del progetto è quello di sensibilizzare al tema e fornire una nuova consapevolezza di quello che le nostre azioni possono determinare, quando non sono consapevoli e coscienti. Risulta sempre più attuale il tema dell’inquinamento, dello spreco di risorse ed energie. E anche lo spreco di cibo - soprattutto quando è legato a motivazioni estetiche - è una perdita in termini di risorse, e interessa tutti.

L’obiettivo, infatti, è anche quello di educare le persone, dimostrandogli come persino per il cibo che compriamo e che consumiamo siano presenti dei canoni estetici che vogliono determinarne erroneamente la qualità e la bontà, sulla sola base dell’aspetto esteriore.

Lo scopo è quello di tornare ad una concezione del cibo come prodotto della natura e per questo imperfetto. I valori che vorrei andare a restaurare sono quelli della stagionalità, della genuinità, dell’unicità, della naturalità, dell’imperfezione come valore aggiunto.
Elaborazione progettuale
Il progetto è una campagna di sensibilizzazione, composta da 4 manifesti e da una produzione editoriale composta da 4 pubblicazioni trimestrali.

Per poter andare oltre alla sensibilizzazione delle persone, l’idea progettuale è quella di collaborare con Babaco Marketservizio di delivery di box di frutta e verdure "brutta ma buona". La collaborazione è utile sia a Babaco per sensibilizzare sul tema che si propone di risolvere, sia alla campagna in sé per far riflettere sulla problematica in questione. Ciò può indurre un cambiamento di comportamento e di mentalità, a partire dalla scelta di un’alternativa per sostenere il recupero di questi alimenti imperfetti e poter fare qualcosa di attivo per un cambiamento delle proprie abitudini.

Un ruolo importante nella campagna lo avrà anche l’associazione Milan Urban Food Policy Pact. Si tratta di un’associazione che parte da Milano e che si prefigge di costruire sistemi alimentari locali resilienti e sostenibili e di promuovere una buona cultura del cibo, per vivere nel rispetto dei limiti posti dalla natura.​​​​​​​

La campagna si chiama “Estetica senz’etica” e avrà una durata di circa 1 anno. Cambiando ogni 3 mesi, partirà il giorno del solstizio d’inverno, il 21 dicembre, per riprendere il concetto di circolarità e stagionalità. Sarà formata da 4 manifesti diversi, accompagnati da un magazine composto da 4 pubblicazioni, sempre a cadenza stagionale.
Babaco Market, 2020, https://babacomarket.com
Milan Urban Food Policy Pact, https://www.milanurbanfoodpolicypact.org
Manifesti. I manifesti, il cui formato è 120×180 cm, hanno un QR code, che rimanda alla piattaforma di Babaco, tramite il quale sarà possibile informarsi ulteriormente del servizio. Nei manifesti vengono indagate e richiamate le forme le e imperfezioni del frutto paragonate a quelle del corpo, giocando sulle similitudini e differenze che intercorrono tra l'uomo e la natura. Viene così ripreso il messaggio principale della campagna: anche dietro l'imperfezione c'è bellezza (e bontà), che si parli di cibo o che si parli di noi esseri umani.
Magazine. Il formato della rivista è 16,5×24 cm, formato verticale e maneggevole. La griglia segue le 6 colonne. Le pagine interne sono stampate su carta patinata opaca da 140 g, mentre per la copertina 250 g. La rilegatura è a brossura fresata ed il metodo di stampa è l'offset.

Il primo articolo di ogni numero tratta della stagione di riferimento e degli alimenti ad essa connessi. In generale poi le tematiche affrontate sono quelle dello spreco in generale, e soprattutto dell'estetica legata ai prodotti ortofrutticoli, con approfondimenti relativi alla percezione del cibo; i colori; la sensorialitàle imperfezioni.
Colori. Per quanto riguarda i colori, i manifesti e il magazine saranno caratterizzati da una serie di colori specifici. A partire con l’inverno, il tema colore di riferimento sarà il bianco e il nero che, oltre a rimandare alla stagione, è utile anche per spostare l’attenzione dal colore in sè, caratteristica fondamentale nella scelta e classificazione di un cibo. Ad esempio, nel manifesto, non si riesce più a distinguere nettamente tra cibo ed essere umano, i difetti vengono connessi tra loro dall’unico colore. Ogni pubblicazione e ogni manifesto avrà un colore specifico, relativo alla specifica stagione di uscita.
Font. Per il corpo del testo e le didascalie del magazine il font è il Lora serif, un font contemporaneo bilanciato e con contrasto moderato, creato nel 2011 e progettato da Olga Karpushina. Per i titoli il font è Avia, un serif poco contrastato a causa dei cut che ricordano un font stencil. Vuole andare a simboleggiare la grazia della società contemporanea, che impone la perfezione in tutti i campi, non contemplando l’errore. Avia, uscito nel 2000, è stato progettato da Raphael Boguslav.​​​​​​​
Scenari di utilizzo. I manifesti saranno affissi per la città su pensiline Mupi, localizzati soprattutto in prossimità di supermercati, per una questione di target. Il magazine, che verrà comunicato da un pop up all’interno del sito, sarà venduto e spedito da Babaco con gli ordini delle box.
Grazie alla campagna di sensibilizzazione nascerà una maggiore consapevolezza sulla necessità di riduzione dello spreco alimentare. Fornendo questa nuova consapevolezza, è possibile guardare la problematica da un punto di vista diverso, ovvero dal punto di vista di riavvicinamento alla natura, a noi stessi, sia per il nostro benessere fisico che mentale. Tramite un’educazione diversa, basata sul rispetto per ogni forma della natura, è possibile raggiungere anche lo sviluppo di una cultura nuova, rinnovata.

Grazie ad una azione collettiva e quotidiana, lo spreco alimentare può diminuire notevolmente al crescere del rispetto di quello che abbiamo e che non va dato per scontato o, come in questo caso, scartato.
AWARDS
Partecipazione a Neologia, mostra temporanea dei Graphic Days, 2023
Year: 2021
Bachelor's thesis​​​​​​​ project
Category: Visual Design | Campaign | Editorial

Thank you!
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